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I Disturbi del Comportamento Alimentare

Al giorno d’oggi i disturbi del comportamento alimentare sono tra le psicopatologie più diffuse nei Paesi industrializzati, si potrebbe parlare di una vera e propria epidemia. Questo tipo di disturbi possono colpire uomini e donne appartenenti a qualunque fascia di età ma è stato riscontrato che la maggior parte delle patologie alimentari riguardino il sesso femminile e insorgano in adolescenza. Tra i disturbi alimentari più diffusi è necessario ricordare l’Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa ed il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating). Anoressia e Bulimia sono sindromi culture-bound, ugualmente diffuse in tutti i paesi industrializzati del mondo. Nei paesi in via di sviluppo, questi quadri clinici compaiono via via che aumentano le disponibilità alimentari e si diffondono costumi propri delle nazioni più ricche. Sulla base di studi di prevalenza più recenti si possono prevedere in Italia, su mille giovani donne (15-25 anni), tre casi di Anoressia Nervosa, dieci di BN e settanta di disturbi subliminali. In passato la forma di AN restrittiva era più frequente mentre da anni è vero il contrario. In molteplici situazioni è stata riscontrata la grande facilità con cui si può passare da un disturbo alimentare all’altro. Per esempio Anoressia e Bulimia si possono possono alternarsi in fasi di vita diverse della stessa persona. A fronte dell’enorme diffusione di queste patologie, viene da chiedersi: qual è la causa?

Non esiste una teoria sintetica che spieghi i motivi per cui si sviluppa un disturbo alimentare, non esiste infatti un’unica causa. Il disturbo dell’alimentazione può essere inteso come la via finale comune di vari processi patogenetici che nascono dall’interazione di molteplici fattori. Alla luce di ciò può essere utile distinguere tra fattori predisponenti, precipitanti e quelli che tendono a perpetuare la sindrome. Tra i fattori predisponenti possiamo ricordare:

-il genere femminile, l’età (la prima adolescenza-giovinezza), una storia di sovrappeso in età infantile accompagnata da diete alimentari. Oltre a tali elementi, esistono anche molte caratteristiche psicologiche riscontrabili in soggetti che nel corso della vita potrebbero sviluppare un disturbo alimentare, tra queste: un elevato perfezionismo, tratti ossessivi o dipendenti, aspettative esasperate.

- le caratteristiche familiare che giocano un ruolo fondamentale nell’insorgenza di questi disturbi. Tra di esse sono state maggiormente segnalate: una scarsa definizione dei ruoli all’interno della famiglia, la difficoltà di riconoscere e incoraggiare la distinzione, la definizione personale e l’autonomia. Nelle famiglie di soggetti che potrebbero sviluppare una patologia alimentare, è spesso presente il mito del successo, il bisogno di rispondere alle aspettative altrui, la dipendenza dal consenso e dall’approvazione altrui.

-fattori micro e macrosociali e valori culturali che giocano un ruolo di rilievo. Spesso i soggetti che sviluppano patologie alimentari appartengono ad ambienti caratterizzati da una competitività esasperata, dall’esaltazione della magrezza, dal mito della bellezza.

I fattori che possono contribuire all’esordio della malattia, quindi i fattori precipitanti, non sono molto differenti da quelli riportati per l’insorgenza di altre patologie. Si possono ricordare separazioni o perdite, una modifica dell’equilibrio familiare, nuove richieste ambientali o alcuni tipi di traumi.

Precedentemente si è detto che l’esordio di questo tipo di patologie avviene più frequentemente in adolescenza e nella prima età adulta, ma perché? La pubertà è un evento molto importante nella vita di ogni individuo e spesso può essere fortemente traumatica. In questo momento si esperiscono enormi cambiamenti fisici e psichici che vengono vissuti come una minaccia al controllo di sé, del proprio corpo e delle relazioni di base o fondamentali. Oltre al “trauma della pubertà” esistono numerosi altri elementi che influenzano l’insorgenza della patologia alimentare. L’adolescenza è il momento in cui inizia a costituirsi l’identità personale di ognuno di noi e questo implica spesso una separazione e la ricerca di una maggiore autonomia rispetto alle figure genitoriali. Proprio a causa della elevata e a volte eccessiva coesione presente all’interno delle famiglie con patologie alimentari, il ragazzo o la ragazza sperimenta un conflitto interiore enorme nel momento in cui cerca di cerca di crearsi una propria identità, separata e differente, da quella delle figure genitoriali. In queste famiglie così coese l’infanzia della maggior parte dei soggetti con DCA non sembra essere stata teatro di tensioni e conflitti come invece succede per altri tipi di psicopatologie. Il dilemma infatti emerge nell’adolescenza o nella pre-adolescenza. I conflitti per la definizione della relazione, se laceranti anche prima dell’esordio sintomatico, rendono insicure le identità e quindi la maggiore vulnerabilità allo sviluppo di tali psicopatologie.

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